Il nuovo paradigma

SUSAN ELAINE LONG

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Il nuovo paradigma

Nel 1900 Max Planck scopri’ un nuovo modo di misurare l’energia, teoria formulata nel “Postulato di Planck”. Questo metodo verificò che l’energia è emessa in quantità chiamata ‘quanta’, e ha portato alla teoria quantistica con cui Albert Einstein sviluppo’ le LEGGI DELLA RELATIVITà, rivoluzionando la nostra comprensione del mondo della fisica.

L’esplorazione del postulato di Planck da parte di Einstein rivelo’ che la materia sub-atomica non obbedisce alle leggi della fisica meccanica descritte da Newton. Ancora oggi, dopo più di un secolo dall’elaborazione del Postulato di Planck, si scoprono delle implicazioni rivoluzionarie sia per la scienza che per la filosofia:“The New Paradigm.”

Nella visione meccanista newtoniana, tutto è considerato parte di una grande macchina, in cui anche gli esseri umani sono parte dell’ingranaggio. Seguendo questa logica, quando una macchina invecchia, si getta. In questo modello, dunque, anche gli esseri umani sono dispensabili. È un modello ‘usa e getta’ per tutto e tutti. Questa visione del mondo ha influenzato per secoli la nostra percezione del mondo e il nostro destino. Dal concepimento della teoria quantistica la nostra comprensione del mondo naturale e il ruolo che gli esseri umani svolgono nell’universo sta subendo un rovesciamento.

Nel mondo della fisica quantistica e la materia sub-atomica, la coscienza (o il pensiero) diventa l’attore principale. Ricercatori nel campo della fisica hanno dimostrato che la semplice presenza di un essere umano ha la forza di modificare il risultato di un’esperimento. Di conseguenza diviene chiaro che la coscienza e la sola presenza dell’osservatore non può essere estratte dell’equazione. Nel mondo dell’energia e la materia sub-atomica, il pensiero di un individuo ha la forza di modificare i risultati in un laboratorio. Addirittura nel ‘Random Event Generator’ dove delle materie vengono sigillati dentro un contenitore impenetrabile, i fisici hanno trovato che il la materia veniva modificata con il loro pensiero. Questi esperimenti si chiamano “Esperimenti Entanglement”. L’implicazione che ne fruisce è che il tuo pensiero puo’ giocare un ruolo fondamentale, addirittura modificando i risultati!

Ai nostri fini è importante sotto lineare che la fisica quantistica abbia dimostrato che l’uomo (o la donna) e’ un importante elemento nello svolgimento del mondo e nell’ottenimento del suo equilibrio. Nel nostro microcosmo, l’implicazione fondamentale si trova nella conferma che il nostro pensiero è determinante sugli eventi della nostra vita.

Contemporaneamente alle scoperte della fisica di cui abbiamo parlato, anche nel contesto della psichiatria, con Carl Jung, comincia a rilevare una connessione fra gli esseri umani ed i loro pensieri. Jung presento’ un lavoro sulla sincronicità nel 1951 in Svizzera alle conferenze Eranos, di seguito ai suoi incontri con Albert Einstein e Wolfgang Pauli. Jung intui’ un collegamento fra la sua teoria sulla sincronicità ed alcuni aspetti della meccanica quantistica e La Teoria della Relatività di Einstein. Tutte le scienze cominciarono a rivelare la nostra inter-connettività, cioe’ il potere che abbiamo nel determinare l’andamento degli eventi attorno a noi.

Un altro aspetto che vorrei sotto lineare è che, come Einstein ha dimostrato, il tempo non è lineare. È solo una nostra percezione. È importante ricordare questo concetto all’inizio del percorso verso la comprensione e lo sviluppo dell’essere presente. La percezione del tempo può essere molto importante quando si lavora con alcuni clienti o pazienti, come in ospizio, dove un unico incontro, un ‘momento’, può cambiare una persona e la loro vita.

Gli sviluppi tecnologici medici (come la risonanza magnetica) dimostrano la plasticità incredibile del cervello. Ogni nostra esperienza stimola lo sviluppo di neuroni, aumentando il numero di sinapsi lungo il tragitto. La ripetizione di esperienze rinforza ed aumenta il numero delle strade neurologiche. Oggigiorno sappiamo quanto l’ambiente sociale dalla nascita stimoli o ritardi lo sviluppo sano del cervello, ad esempio l’impatto che puo’ avere la presenza e forza dell’attaccamento madre/bambino. Le esperienze vissute creano una serie specifica di risposte neurologiche che influiscono sullo sviluppo del cervello in quanto parte corporea, scandendo di conseguenza le predisposizioni psicologiche.

Fortunatamente la neurologia, la biologia e la psicologia ci dicono che è possibile sviluppare il pensiero creativo (ovvero, non lo si deve aver cimentato nell’infanzia) permettendo l’apprendimento di nuove capacità che trasformano la nostra coscienza. Allenare il pensiero creativo rende grandissimi frutti nella vita quotidiana, permettendo di divincolarsi dal passato e dai compartamenti appresi. Chi fa il terapista o lavora nel sociale, d’altraparte, ha l’obbligo morale di sviluppare ed aiutare a sviluppare tale apprendimento, ai fini di liberare il paziente.

Riconoscere il potere del pensiero è fondamentale nello sviluppo dell’essere presente. I terapisti chiamano questo stato ‘la presenza terapeutica’. Il nostro pensiero influisce sullo sviluppo della relazione con i cliente/paziente, e nel contesto terapeutico cambia i risultati. ‘Essere presente’ è fondamentale per il nostro benessere personale. È imperativo imparare a essere concentrati e controllare i nostri pensieri, poiche i nostri pensieri stessi potrebbero influire sui risultati dell’incontro: siamo interconnessi con l’intero universo.

L’essere presente o la ‘presenza terapeutica’ puo’ essere considerata la teoria nell’ambito della psicologia equivalente alla teoria quantistica dell fisica.